Come iniziare a descrivere l’intervista a una food designer come Angela Simonelli? Direi due semplici parole: energia pura e una carica incredibile.
La sua storia, di food blogger, mi ha incuriosito da sempre per la sua capacità direi più unica che rara di coniugare la vita familiare, quella lavorativa senza tralasciare mai le proprie passioni.
La sua passione per il mondo della cucina e dei piatti genuini, mi racconta, la porta dentro di sé sin da piccola, quando ancora preparare deliziosi piatti era gioco e divertimento.
Ridendo mi confida:
All’età di sei anni mi feci regalare un gioco, “Dolce forno” e da quel giorno iniziai a sfornare i miei primi dolcetti. Da allora non abbandonai più piatti, pentole e fornelli.
In tanti la conoscerete, attraverso i social, con il nome di “Tre muffin e un architetto”. E’ stato proprio questo nome, curioso e buffo, a spingermi a volerla conoscere più a fondo. I tre muffin, sono i deliziosi tre figli di Angela e l’architetto è proprio lei. Una donna versatile e sempre dinamica, come farebbe altrimenti a gestire tutte le sue passioni?
Mi dice quasi commossa:
Il nome è venuto così, come un’ispirazione. La cucina, la mia famiglia ed il mio lavoro sono tre componenti fondamentali a cui non potrei mai rinunciare. Volevo che questo fosse chiaro sin dal titolo, perché non rinuncerò mai a nessuna delle tre.
Addentrandoci nella chiacchierata, mi viene naturale chiederle come riesca a coinvolgere i suoi tre ometti in cucina. Scherzando, mi dice, che tutti e tre la aiutano a modo loro, ed è anche un buon modo per tenerli a bada e sotto controllo.
Mi confida un qualcosa che mi ha segnato fortemente, soprattutto in una società dove la donna, in alcuni casi, è ancora vista come la padrona di casa che deve badare alla pulizia, a sfornare manicaretti e tenere ordine.
Credo sia bello insegnare ai propri figli che la cucina non è un regno fatto di sole donne. Sono sicura che questo li aiuterà nella vita, chi sa cucinare ha una marcia in più. A volte vorrebbero passare più tempo con me, ma vedere la loro mamma felice e realizzata li rende tanto orgogliosi.
I tre bimbi, Leonardo, Andrea e Matteo sono già dei cuochi provetti, capaci di maneggiare con cura impasti, ma la cosa più esilarante è che adorano anche l’arte dell’impiattamento. Forse che la passione di Angela per il design l’abbia trasmessa anche ai propri figli?
Posso dire di avere tre futuri chef in casa, sono fortunata.
D’altronde anche cucinare è un arte, cosi come l’architettura. In entrambi i casi ci vuole dedizione, buon gusto, concentrazione ed un pizzico di creatività. Senza dimenticare che anche l’occhio vuole la sua parte, anche in un piatto gustoso.
Entrando nel cuore della cucina di Angela le chiedo quali siano i suoi piatti del cuore, quelli che predilige.
I miei piatti preferiti sono semplici, sia negli ingredienti che nell’uso di prodotti locali legati alla tradizione. Cerco poi di reinterpretarli in chiave moderna e dando loro un aspetto estetico piacevole. Adoro pane e olio, ma anche una buona crostata.
Come definire dunque una passione che però si sta trasformando sempre più in un lavoro? Cucina, fotografia, scrittura: sono tutte doti che le appartengono, ed ora un semplice hobby sembra diventare il suo secondo lavoro.
In futuro mi piacerebbe unire le mie due esperienze lavorative – architetto e food designer – facendone così un’unica professione. Non ho ancora quarant’anni e ho tante idee che mi frullano per la testa.
Angela mi stupisce ancora una volta, raccontandomi come ora si sia cimentata anche nel ruolo di insegnante di food design, allestimento buffet, sweet table e food photography in varie scuole di cucina. Non ha la presunzione di definirsi uno chef, perché, mi dice, non ha l’esperienza necessaria per realizzare qualcosa di nuovo in cucina. Sono sicura però che i suoi studi e il suo estro creativo l’abbiano aiutata ad esaltare al meglio i suoi piatti.
MI parla dei suoi studenti, quasi con timore:
Avere degli studenti che mi ascoltano è per me un grande onore e inizialmente ne sono sempre intimorita perché temo possano non prendermi troppo sul serio. Del resto chi sono? Una mamma di tre bambini, che fa l’architetto ed ha una passione per la buona cucina. Poi però,quando vedo nei loro occhi l’entusiasmo e la voglia di fare, capisco che mi sono guadagnata la loro fiducia e il loro rispetto. Questo mi piace tanto e credo che continuerò in questa direzione.
I suoi nuovi progetti all’orizzonte ? Di sicuro mi confessa, il suo sogno, è quello di poter scrivere un libro di food design. Un argomento nuovo, che può interessare non solo gli addetti del settore, ma anche un pubblico più ampio.
La mia ultima domanda, ironica ma anche seria, è se abbia un segreto da svelarmi per poter gestire tutti i suoi impegni: purtroppo nemmeno lei lo sa, il tempo sembra non bastare mai e vorrebbe giornate di 48 ore, dice ridendo.
Sono davvero stanca ultimamente, ma so di non poter lasciare niente indietro, almeno fino a quando avrò il coraggio di fare una scelta. Bevo tanta coca cola zero, perchè odio il caffè e poi mi ricarico leggendo i commenti meravigliosi che mi lasciano i followers ogni volta che pubblico qualcosa. Sono loro la mia benzina e spero di non deludere mai nessuno, specialmente i miei figli.
Una storia semplice, genuina, dove l’arte per la bellezza della vita in ogni sua forma va a a coniugarsi con la vita normale di una donna, mamma, moglie e professionista che crede sempre in se stessa e nei suoi sogni.
Grazie Angela, sei stata una grande scoperta!
Beatrice
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