Ci troviamo nel cuore della bellissima Inghilterra, nel paese di Cambridge. L’atmosfera che si respira è unica, quasi come ritornare indietro nel tempo in un mondo dove tutto incede lento e tranquillo.
Ad aprirmi le porte della sua deliziosa casa è Paola, una donna gentile e di grande ospitalità. Guardando le foto della sua casa e dei luoghi che frequenta abitualmente non ho potuto che innamorarmi del suo mondo, un piccolo angolo di paradiso.
La casa, curata nel minimo dettaglio, rappresenta appieno lo stile British con un’attenzione minuziosa per accessori e complementi che ne fanno un vero gioiellino. Lo si nota anche dalla zona esterna, decorata con luci calde e un’atmosfera romantica.
Mi chiedo se questa passione per l’arredamento e la cura della casa l’abbia appresa da qualcuno e lei mi risponde con naturalezza:
Credo mi sia stata tramandata da mia madre, che sebbene avesse gusti completamente diversi, ha sempre avuto una grande attenzione all’insieme; mi ricordo che sin da piccola la accompagnavo a scegliere i tessuti per le tende o i divani, e mi divertivo a giocare con i pezzi di stoffa dei campionari.
In realtà Paola Salvaire ha una storia davvero particolare, l’Inghilterra rappresenta per lei e la famiglia una svolta ed un cambio di vita che mi racconta con grande emozione:
L’Inghilterra è stato un fulmine a ciel sereno, e mai, se me l’avessero detto, avrei immaginato che le cose sarebbero andate così. E’ iniziato tutto dopo una vacanza estiva di mia figlia Giulia, quindici giorni passati a Cambridge nel giugno del 2011. All’epoca aveva 16 anni; tornata a Roma al termine della vacanza, era assolutamente determinata a continuare gli studi in Inghilterra, anche a costo di dover lavorare nel frattempo per pagarseli! Sconvolti dalla situazione, e vista l’incredibile determinazione di Giulia, abbiamo deciso che saremmo venuti a Cambridge in avanscoperta per vedere cosa avesse causato un tale cambiamento, convinti di poterla fare ragionare in qualche modo o almeno di poter tergiversare e prendere tempo). Una volta a Cambridge invece, era il settembre 2011, tutta la famiglia era stata colta da fervore da immigrazione; tanto che a giugno 2012, eravamo qui, a vivere.
Insomma, la figlia di Paola di determinazione ne ha da vendere, tanto che è riuscita a trasmettere la sua passione per l’atmosfera British a tutta la famiglia, che non ha potuto che cedere alla tentazione.
Perché non Londra, il fascino unico della City? Semplice, per Paola e la famiglia, Cambridge è stato amore a prima vista, senza esitazione alcuna.
Le chiedo allora come si svolge una giornata in questo paesino fatto di fiumi, ponti, natura e casette dalle porte colorate:
Le mie giornate sono abbastanza frenetiche; lavoro dal lunedì al venerdì (a volte anche qualche giorno nei weekend) dalle 9 alle 17:30, quindi non ho molto tempo libero.
Quando posso mi piace passeggiare per il centro, tra le bancarelle del mercato, dove si trovano prodotti – come le uova d’oca – che non sempre si trovano nei supermercati.
Essendo proprio sulla piazza centrale, per arrivare al mercato, passo davanti ai magnifici edifici di colleges come il King’s o il St John’s, e quando sono aperti al pubblico, se ho tempo, mi piace entrare a passeggiare nei giardini; ogni volta mi sembra di essere a Hogwarts!
Cambridge è anche molto verde, quindi quando il tempo è bello è facile prendere una strada alternativa e attraversare uno dei molti parchi per tornare a casa; Jesus Green è il mio preferito, attraversato dal fiume, con cigni e oche che passeggiano tranquillamente tra i passanti.
Non posso fare a meno di immedesimarmi ad occhi aperti in tutto quello che mi racconta e, seppure per un piccolo lasso di tempo, mi sembra di sentire il rumore della bicicletta che si ferma sulla riva di un fiume, i passanti che scattano foto, il rumore del mercato e l’atmosfera d’altri tempi.
La sua casa è soltanto il centro vitale di questo racconto dalle sfumature delicate, ed ecco che ritorniamo a parlare di questa e dello stile con cui l’ha arredata, a prima vista shabby chic. In realtà Paola mi confessa che ama anche stili più moderni e tradizionali, ma lo shabby incarna per lei il senso di casa accogliente ed intima che andava cercando: un nido dove sentirsi al sicuro.
La casa inizialmente non era per nulla calda e armoniosa:
Era un edificio nuovo, ma molto freddo; tutto dipinto di bianco, con il camino in acciaio inox e le porte moderne, sembrava un pò un ospedale. Cambiando i colori delle pareti, verniciando le parti di acciaio del camino in un nero opaco e sostituendo le porte bianche lisce con porte di legno con le bugne, l’atmosfera si è molto addolcita.
I colori per Paola sono essenziali per trasmettere qualcosa di se stessi agli ospiti che varcano la porta della sua dimora. Il suo preferito? Un colore tra il grigio e l’azzurro.
Ridendo mi dice:
Qui lo chiamano “duck egg” – infatti le uova di papera sono esattamente di quel colore. Pensa che nella mia primissima casa, un appartamento microscopico a Roma, avevamo dipinto le porte e le finestre di quel colore.
Credo che come ogni padrona di casa, soprattutto se ogni ambiente emana amore e cura, anche Paola abbia una sua stanza del cuore, quella che sente più sua:
Decisamente direi la mia camera da letto, anche se in effetti è la stanza che mi godo di meno in assoluto, visto che una volta alzata dal letto e scesa al piano di sotto, raramente ci torno fino all’ora di andare a dormire – è al secondo piano, casa mia è una specie di torre. Essendo stata creata ex novo – abbiamo convertito il sottotetto – ho potuto scegliere tutto: dalle dimensioni, pensate per accogliere i mobili già esistenti, ai colori e ai tessuti.
Inutile dirlo, per Paola la casa rappresenta il suo tutto, quel luogo dove, rientrata da una giornata di lavoro, lasciare fuori i problemi ed entrare in punta di piedi nel suo mondo; un mondo fatto di semplicità ed amore per le piccole cose.
Grazie Paola per avermi raccontato con estrema semplicità parte della tua vita, del tuo trascorso e delle tue giornate, ma soprattutto grazie per averci reso parte del tuo mondo!
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Beatrice